Rami ultrogeniti e dispersi

Ramo che da Venezia si trasferisce a Montagnana nel '300.  Giovanni figlio di Marco Leon Zanotto ne fu il capostipite. Venne ascritto al patriziato padovano. Da questo ramo si originò il ramo ravennate(anch'esso estinto). Si estinsero nella prima metà del XVII secolo. L'ultima rappresentante di questo ramo, Morosina, sposò Aldrighetto Aldrighetti. successivamente divise la sua eredità con il casato del marito e i parenti più prossimi, gli Zanotto "de gigli scarlati" trasferiti nel pordenonese.

Da questo ramo(proveniente a sua volta dal ramo principale veneziano e staccatosi nel XIV secolo) si originò il ramo ravennate(anch'esso estinto). Nobili padovani, provenienti da Montagnana. Si estinsero nella prima metà del XVII secolo, l'ultima del ramo Morosina sposò Aldrighetto Aldrighetti, divise la sua eredità con il casato del marito e i parenti più prossimi, gli Zanotto trasferiti nel pordenonese.

GIOVANNI

Dottore in legge e avvocato, primo ad essere ammesso al Consiglio Nobile della città.

 

MATTEO(1)

Medico proveniente da Montagnana.

Figli: Zanotto(2), Francesco(3), Nicolò(4).

 

ZANOTTO o GIANOTTO(2)

Darà origine al ramo riminese da cui proverrà Tommmaso, passato alla storia come Tommaso Rangone.

 

FRANCESCO(3)

Nel 1482 condottiero di fanteria della Serenissima Repubblica Veneta.

Figlio: Alvise(5).

 

 

NICOLO’(4)

Nel 1480 Custode della Cattedrale di Padova, fu uomo integerrimo. Nel 1503 ammesso al Consiglio dei Leggisti, come L.C. dottore in lettere e giudice, letterato dell'Università e lettore pubblico (Ricobon, C 216. n°287). Capitano Liviano al servizio di Bartolomeo D'Alviano, entra con lui a Pordenone con le truppe veneziane al grido: "Marco, viva l'Italia e l'Orso"; dopo la conquista della città (1514), la governa fino al 1517.  Il 1517 fu un anno particolare, lasciò il governo di Pordenone, fu .............. di leggi imperiali con Marco Mantova, e fu consigliere del duca di Urbino e suo vice duca a Pesaro. Nel 1519 protettore dell'arte dei tessitori a Padova. Morì nel 1521 a 84 anni e fu sepolto nel Duomo(Tomasini, iscrizioni C. 6 n° 25, Salomoni Urbis Patav. Inscript. f 6). In S.Bartolomeo esisteva una memoria delle sue imprese, scritta da Antonio(Tomasini, iscrizioni C. 185 n° 9). 

Figlio: Antonio(6).

ALVISE(5)

Condottiero di fanteria della Serenissima Repubblica Veneta. Sposa Casemuna Bighini, cittadina veneta.

Figlio: Pietro Francesco(7).

 

ANTONIO(6)

Medico e fisico nel 1518. Sposa Lucchina Bighini, veneta. Possedeva una villa a Teggio, nel padovano, dove é rimasta una sua memoria(Salomoni Urbis Patav. Inscript.   f .595).

 

PIETRO FRANCESCO(7)

Dottore in legge e giudice(L.C.). Nel 1542 sposa Fioresina figlia di Angelo Carriero.

Figlio: Antonio Alvise(8).

Figlia: CATTRULLA nel 1590 sposa GIULIO ZENOA.

 

ANTONIO ALVISE(8)

Nel 1586 fu L.C., giudice e onorato dottore in legge. Nel 1588 fu creato nobile dal Consiglio. Sposa Cassandra Negri. Muore nel 1604. Con lui ultimo maschio si estingue questo ramo della famiglia. La cattedra di legge che deteneva, passa al marito della sua unica figlia.

Figlia: MORESINA o MOROSINA sposa ALDRIGHETTO ALDRIGHETTI.

Altri membri di questo ramo degni di nota sono:

NICOLO’

Nel 1400 fu giudice, breve memoria sepolcrale nella chiesa parrochiale di S.Bartolomeo di Padova(oggi demolita) del 1430(Salomoni Urbis Patav. Inscript. f  265).

TERGOLINA 

Nel 1451 fu monaca.

 

DOMENICO

Nel 1474 Rettore dell’Università degli Artisti(medici, chirurghi, matematici,ecc.) nello studio di Padova. (Tomasini Gimnasium Patavinum f 334).

 

ANTONIO ALVISE

Giudice nel 1516.

 

JOANNES di JANES di GIANI

Notaio e storico al Porto di Altino.

 

ANTONIO LUIGI

L.C. viene ammesso nel 1586 al Consiglio Nobile della città.

ANTONIO

Nasce nel 1528. fu "Homo dottissimo e religiosissimo, persona di gran bontà". Fu creato vescovo di Forlì nel 1563 da Pio IV. Traslato a Urbino nel 1568. Creato, nell'11 agosto 1578, arcivescovo di Urbino da Gregorio XIII. Fu vice legato papale ad Avignone inviato da Clemente VIII. Nel 1588 consacrò a Padova la chiesa di San Simone e Giuda(Tommasini, iscrizioni C. 185 n° 2). Nello stesso anno la Chiesa di S.Tito e Modesto a Piove di Sacco(Rossi, Hist. di Ravenna f 555, Salomoni Urbis Patav. f  265 e Ag. Patav. f  322. Dal 2 ottobre 1596 nominato vice legato papale a Bologna, fino al 16/21 gennaio 1597. Morì a 68 anni e fu sepolto a S.Petronio a Bologna(Tassenari C. 388).   La sua arma personale fu: Partito; nel primo verde, di due rami che s’intrecciano in croce di Sant’Andrea e formano una ghirlanda, accompagnata in capo da tre stelle di otto raggi d’oro maleordinate; nel secondo di rosso, al leone d’oro movente da una pianura erbosa. Per le foto ringraziamo la Signora Catia Zanon e il dott. Alessio Bettio.

FRANCESCO

Nel 1632, frate conventuale di S.Francesco. Dottore in Teologia Sacra. Guardiano del Convento di Sant’Antonio. Eletto maestro provinciale dell’Ordine di S.Francesco. (Salomoni Ag; Patav. Inscript. f 367, Scoto: Itinerario d’Italia I.F. 31, Savioli duca del Santo f 294).

RAMO VENEZIANO(?) STABILITOSI A VICENZA.

Atrio del Palazzo del Bo', antica Università di Padova.

Un ramo disperso finì a Vicenza e poi a Genova.

Un Alessandro di questo ramo si laureò a Padova...successivamente morì di peste...

Per questa foto ringrazio la Signora Catia Zanon.